Per definizione il termine Mobbing sta ad indicare una forma di violenza sul posto di lavoro che consiste in comportamenti vessatori sistematici e protratti nel tempo, nei confronti della vittima che li subisce.
Tale malessere organizzativo si suddivide in tre tipologie specifiche:
Tale malessere organizzativo si suddivide in tre tipologie specifiche:
- Verticale-strategico: esercitato dai superiori nei confronti dei membri del proprio team per questioni prettamente lavorative come licenziamenti, esubero del personale o cambiamenti organizzativi;
- Orizzontale: da colleghi e colleghe verso altr*, ad esempio nei confronti delle new entry, delle persone disabili o persone che si temono in termini di carriera e ruoli professionali;
- Bossing: proveniente dai superiori nei confronti di un'unica persona. Azione condivisa e purtroppo perpetrata anche da altri colleghi e colleghe che si uniscono al Capo.
N.B. Il nostro articolo non intende essere la risoluzione magica di tutti i casi di Mobbing, bensì una guida per fornire ulteriori spunti di riflessione e approfondimenti della materia.
Per arginare tale fenomeno è necessario coinvolgere più figure anche esterne dal contesto aziendale, e talvolta contemporaneamente.
Ecco quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione:
1) NON COINVOLGIMENTO NEI MOMENTI IMPORTANTI
Questi sono gli aspetti più palesi delle condizioni di Mobbing. Si tratta di una mancanza di coinvolgimento negli eventi più importanti della vita organizzativa come ad esempio le riunioni interne, nella suddivisione dei compiti e delle mansioni, assenza nelle riunioni con partner o altre figure importanti per il lavoro, o mancato coinvolgimento ad eventi mondani ma di interesse per l’azienda come conferenze, aperitivi di beneficienza, eventi di gala e fiere. Si tratta di una progressiva esclusione a tutto ciò che riguarda l’ambiente di lavoro.
ATTENZIONE! Prima di innescare provvedimenti, accertatevi che queste situazioni siano state sporadiche o determinate dall’eccezionalità della situazione: poco tempo per sentire tutti e tutte, urgenza di vedere i partner o parlare di alcune questioni in brevissimo tempo; e verificate se alla riunione x o all’evento y siete mancati/e solamente voi o anche altre persone. Si deve cercare di relativizzare ma allo stesso tempo raccogliere ogni informazione ritenuta importante. Pensate, capite e parlate prima di agire;
2) MANCANZA DI INFORMAZIONI CHIAVE
In tali situazioni purtroppo, alcune delle informazioni necessarie per l’espletamento del proprio ruolo professionale non vengono recapitate di proposito. Questa condizione è grave quanto la precedente perché implica una scarsa attenzione nei vostri confronti al punto da non trasmettervi tutto ciò che vi occorre per lo svolgimento della routine lavorativa.
Si innescano incomprensioni, mancanza di produttività, malessere generalizzato e anche scarse performance lavorative. L’impatto negativo sta nel vivere situazioni altamente frustranti e nei casi peggiori, anche a commettere errori molto gravi che potrebbero determinare il vostro licenziamento.
ATTENZIONE! Accertatevi anche qui che la mancanza di informazioni sia stata determinata dalle specificità della situazione in sé e che non sia una prassi quotidiana. Confrontatevi anche con colleghi e colleghe con cui avete confidenza e cercate di capire cosa sia accaduto e perché. Potrebbe essere un periodo molto pieno per l’azienda e dunque venire meno (anche se non dovrebbe accadere) che alcune delle funzioni/informazioni basilari si perdano per strada o vengano date per scontate;
3) ESCLUSIONE DALLA VITA LAVORATIVA
Questo si verifica nel momento in cui non venite coinvolt* nei momenti di quotidianità aziendale, ma si tratta di eventi più difficilmente interpretabili perché le variabili che li determinano possono essere davvero numerose; provate comunque a farci caso. Si tratta di azioni quotidiane come il non rivolgimento della parola su alcune questioni (anche scherzose), il non chiedervi consigli, pareri o consulti, assenza durante le pause o nella pausa pranzo, parlare del più e del meno senza chiedervi nulla o di esprimere la vostra opinione, ecc. Tutti aspetti che caratterizzano il vivere la routine lavorativa soprattutto tra colleghi e colleghe.
ATTENZIONE! In questo specifico caso dovete verificare se la scarsa considerazione è un atto esplicitamente rivolto a voi come persone o se determinato da alcuni vostri modi di essere. Nello specifico, se ad esempio vi ponete in modo introverso senza parlare, rispondere o dire la vostra, con tutta probabilità colleghi, colleghe e superiori stanno solo rispettando la vostra sfera personale. Viceversa, se invece siete persone aperte e non capite come mai non ci sia considerazione, provate ad interagire voi in prima persona e capire se è stato solo un momento o un atto deliberato. In ogni caso tali discussioni andranno affrontate con le persone dirette interessate senza coinvolgere l’intero assetto organizzativo;
4) ESCLUSIONI DALLE DINAMICHE EXTRA-LAVORATIVE
Come sopra, si tratta di esclusioni da contestualizzare in base ad ogni situazione. Se il vostro scarso coinvolgimento nelle attività fuori dal lavoro come aperitivi, cene, pizzate o altro (tra colleghi e colleghe) è determinato dal vostro modo di porvi allora impegnatevi e cambiate il vostro modo d'interagire. Viceversa, verificate come mai non siete stati/e coinvolti/e; in questo caso gli scenari ipotetici potrebbero essere due: 1) la persona/persone che hanno organizzato si sono dimenticate di dirvelo; 2) non siete stati appositamente invitati/e e quindi intercettarne le ragioni con i diretti interessati e riuscire ad avere l’occasione di capire e spiegarvi.
ATTENZIONE! Prima di agire in qualsiasi modo, parlate in privato con le persone interessate per comprendere cosa abbia portato alla vostra assenza all’evento cercando di verificare, capire e chiarvi;
5) VESSAZIONI PALESI E PROTRATTE NEL TEMPO
Queste rappresentano le condizioni più evidenti e particolarmente gravi del Mobbing. Si tratta di atti deliberatamente violenti nei vostri confronti a cui dovete reagire in modo conciso e immediato! Parole pesanti, risposte aggressive e nei casi più gravi anche violenza fisica, sono i comportamenti maggiormente ricorrenti. Qui le cose da fare sono tre: 1) difendervi senza esagerare e superare i confini visto che siete all’interno del contesto professionale sebbene chi vi aggredisce non lo stia facendo; 2) cercate subito di intervenire coinvolgendo i vostri superiori; 3) in caso si tratti di Bossing (superiori coinvolti) rivolgetevi subito alle figure preposte che lavorano e intervengono nei casi di Mobbing. Quello che va evitata è l’attesa, agite subito e in modo molto conciso!
Dai punti 1 a 4 potete lavorare voi stessi/e a delle modalità di fronteggiamento, ad esempio cercando di entrare nelle dinamiche in cui non venite coinvolti/e direttamente o chiarendo in prima persona gli inconvenienti professionali e personali che avete vissuto. Per quanto riguarda il punto 5, invece, la situazione è seria e va affrontata con le giuste accortezze ed esperti del settore.
In tutti e 5 i casi ovviamente deve essere presente la continuità nel tempo poiché, in caso di sua assenza potrebbe veramente trattarsi di eventi sporadici o sviste del momento e non di Mobbing.
In conclusione, nel nostro articolo abbiamo esaminato solo alcuni dei campanelli d’allarme più evidenti e di facile lettura. Va sottolineato che ogni situazione ha le proprie peculiarità e innesca - purtroppo - ulteriori situazioni/condizioni/vessazioni che si modificano da caso a caso e che non vanno sottovalutate!
Qualsiasi dubbio abbiate in merito non esitate a contattare espert* del settore, meglio prevenire che curare!