ESSERE FELICI A LAVORO? LE 6 REGOLE DA SEGUIRE


La Felicità è da intendersi come un’emozione positiva che possiamo vivere ogni giorno.

Nell’Università di Edimburgo, gli studiosi A. Weiss e T. C. Bates, nel loro trattato “Happiness Is a Personal(ity) thing”, hanno individuato ciò che determina la nostra felicità:

- Il 50% dipende dai nostri geni;
- Il 10% da fattori esterni come relazioni interpersonali, status sociale, lavoro, stile di vita, aspetto fisico e reddito;
- Il 40% proprio da noi in prima persona, quindi da come affrontiamo la nostra quotidianità e dal peso che diamo a ciò che ci circonda.


Nelle relazioni di lavoro invece, quali sono i fattori che la determinano? 

  1. #GENTILEZZA: AIUTARE UN COLLEGA O UN CLIENTE
    I gesti di gentilezza sono una grande fonte di felicità sia per noi stessi/e che per chi li riceve, anche all’interno dei contesti lavorativi. Basta anche un sorriso, una buona parola, un caffè, o qualsiasi altro gesto, che subito ci sentiamo meglio e utili alle persone con cui interagiamo. Questo atteggiamento valorizza il nostro contributo nel gruppo di lavoro, e non da meno, anche nella relazione con i clienti.

  2. #RICONOSCIMENTI: PER LO SVILUPPO DI AUTOSTIMA
    I riconoscimenti sono estremamente importanti, soprattutto quelli personali. Una pacca sulla spalla, un complimento o anche un semplice “Bravo/Brava” sono elementi che ci rendono felici e ci fanno sentire apprezzati nel luogo di lavoro. Cosa succede se questi riconoscimenti non arrivano? Se, ad esempio, a lavoro si sta vivendo un periodo di intenso sovraccarico con scadenze importanti, questi riconoscimenti possiamo assegnarceli anche noi autonomamente. Perché? Perché il semplice riconoscerci il lavoro svolto innalza autostima, soddisfazione e felicità.

  3. #TEMPO: IMPORTANTE GESTIRLO IN MODO EFFICACE
    Quando siamo impegnati/e in più compiti contemporaneamente, non riusciamo a dedicare la stessa attenzione ad ogni dettaglio; quindi, occorre armarsi si efficaci strategie per gestire al meglio il tempo ed evitare i sovraccarichi (Leggi qui!). In generale, può essere molto utile stabilire in che ordine affrontare i vari compiti in base alle priorità.

  4. #STOP: PAROLA ESSENZIALE PER IL "BENESSERE"
    Concedersi delle pause è un toccasana sia per la concentrazione che per il benessere psicologico. Lavorare senza sosta, con la convinzione che sia il miglior modo per ottenere successo, non farà altro che mettere a dura prova il nostro cervello e i nostri sensi (la vista soprattutto) determinando, inoltre, senso di fatica, scarso rendimento e improduttività.
    Di seguito qualche consiglio pratico sulla gestione efficace dello stress. (Leggi qui!)

  5. #GESTIONE: SUDDIVIDERE “BENE” LE PROPRIE ATTIVITA’
    Ogni task lavorativa, come diciamo sempre, dev’essere ben dettagliata per capirne le richieste in termini di risorse (materiali e mentali) e soprattutto in termini di tempo. Per agevolare il rendimento e le performance lavorative, gioca un ruolo fondamentale anche "l’ordine" del proprio spazio di lavoro perché stimola la concentrazione, il controllo, lo svolgimento delle attività e il benessere.

  6. #EDUCAZIONE: PAROLA D'ORDINE PER LE RELAZIONI
    A lavoro, per essere felici e trasmettere benessere a colleghi e colleghe, è importante essere educati/e. Sebbene sia una norma sociale ormai consolidata, non tutti/e praticano l'educazione nei contesti di lavoro. Essere gentili, rispondere in modo adeguato, usare parole e toni di voce pacati, aiuta a star bene con sé stessi/e e soprattutto con gli altri. Se non siamo persone che rispettano gli altri, difficilmente potremmo definirci felici.
In conclusione, la felicità al lavoro non si limita alla soddisfazione per ciò che si fa ma anche e soprattutto, al sentirsi appagati nelle relazioni quotidiane con colleghi/colleghe e nella capacità di affrontare - senza stress - problemi, intoppi e compiti complessi.

Significa anche sentirsi appartenenti ad un’organizzazione che funziona e che riconosce il valore delle persone che la compongono.