"REVERSE MENTORING": DEFINIZIONE E BENEFICI PER L'AZIENDA


Il Reverse mentoring è uno strumento molto utile per le aziende e si utilizza quando un collaboratore più giovane fa da mentore a un collaboratore più anziano.

Capovolgendo la tradizionale relazione di mentorship, i senior hanno l'opportunità di assumere il ruolo di studente e acquisire nuove nozioni per il proprio ruolo.
L'idea è che il collega junior possa condividere la propria esperienza al collega senior, che presenta meno familiarità in uno specifico ambito.


Funziona davvero in azienda?

Se fatto bene, il Reverse mentoring è efficace nello sviluppo dei talenti, nella costruzione di ponti tra le generazioni e nella condivisione delle conoscenze. Rappresenta sicuramente una nuova prospettiva di “upskilling” interno all’azienda che porta i membri della stessa ad aggiornarsi, acquisire nuove conoscenze e nuove competenze spendibili nel proprio ruolo professionale.

Quando si decide di attivare questa metodologia, è necessario tenere a mente:
  • Quali sono gli obiettivi che stiamo cercando di raggiungere?
    Se non abbiamo chiari gli obiettivi che vogliamo raggiungere, difficilmente il Reverse Mentoring funzionerà e ancora più difficilmente i senior saranno disposti ad invertire i ruoli.

  • Chi saranno i mentori e gli allievi più efficienti per questa metodologia?
    Come ogni attività, anche il Reverse Mentoring va pianificato nel dettaglio individuando perfettamente la figura junior che oltre ad essere più competente nel settore per cui è necessario l’affiancamento, abbia anche spiccate doti relazionali e di trasferimento di conoscenze. Non può essere assegnato a chiunque.

  • Quale sarà la struttura e la tempistica del programma?
    Come ogni programma che si rispetti necessita di organizzazione in termini di contenuti, orari e una deadline.

Il Reverse Mentoring, se ben pianificato, comporta 4 vantaggi sul posto di lavoro:

  1. SOSTIENE IL DIVERSITY MANAGEMENT, L'EQUITÀ E L'INCLUSIONE
    Il Reverse Mentoring offre l’opportunità ai collaboratori di ritagliarsi del tempo prezioso con i leader. Questo non solo aiuta le loro carriere, ma offre ai leader nuove prospettive critiche e imparare anche dai punti di vista altrui.

  2. METTE DUE GENERAZIONI A CONFRONTO
    È uno strumento che avvicina due mondi: i senior hanno l’occasione di conoscere le “nuove” idee dei colleghi junior e i più giovani di accedere alla ricchezza di informazioni dei colleghi più anziani. Il Reverse mentoring porta conoscenza, genera momenti di apprendimento continuo, e migliora il Clima Organizzativo.

  3. AUTMENTA LA CREATIVITÀ, L'APERTURA MENTALE E L'INNOVAZIONE
    Oggi più che mai è importante per le organizzazioni incoraggiare la creatività, l'apertura mentale e l'innovazione. Il Reverse mentoring aiuta i collaboratori a sviluppare un approccio più aperto e innovativo: lavorando con qualcuno di una generazione diversa, si possono imparare nuovi modi di pensare e trovare nuove idee.

  4. FA NASCERE I LEADER DI DOMANI
    Un giorno, la giovane generazione diventerà a sua volta dirigente. Queste prime esperienze di “guida” portano allo sviluppo di efficaci capacità relazionali, gestionali e di decision making. Il Reverse mentoring rappresenta una grande occasione di formazione per ricoprire con sicurezza i ruoli di futuri leader.

Insomma, applicare il Reverse mentoring porterà benefici su tutta l’azienda, in particolare sul clima organizzativo che sarà più inclusivo. Provare per credere!

E tu, sei pronto/a a cambiare prospettiva?