“Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo” Olivetti.
Questa affermazione di Olivetti sul lavoro sottolinea come ancora oggi per alcuni lavoratori e lavoratrici, sia complicato trovare e mantenere un impiego dignitoso sia dal punto di vista sociale (riconoscimento) che dal punto di vista economico (benessere).
Guadagnare poco può avere un impatto molto negativo sulla salute mentale, soprattutto dai 50 anni in su. Questo è un dato che emerso da uno studio condotto dai ricercatori della Columbia University Mailman School of Public Health, i quali hanno stabilito che nella terza età, lo stipendio basso genera un declino cognitivo importante. Lo studio ha stabilito che le persone con salario basso, dopo il pensionamento, manifestavano una perdita di memoria più veloce rispetto a coloro che invece avevano un salario più alto.
Lo studio è stato presentato alla conferenza internazionale dell'Alzheimer's Association del 2022 e si è focalizzato sulla popolazione americana dove il salario minimo è rimasto di 7,25 dollari l'ora (circa 7 euro) dal 2009. I ricercatori hanno analizzato l'Health and Retirement Study, un sondaggio condotto dall'Università del Michigan sugli americani di età superiore ai 50 anni e i loro coniugi, raccolto ogni due anni. Nello specifico, hanno preso come riferimento i partecipanti all'HRS nati tra il 1936 e il 1941, esaminando i loro importi salariali durante la mezza età (1992-2004) e i loro punteggi di memoria in età avanzata (2004-2016) fino alla morte. Cosa è emerso? Che per ogni 10 anni le persone con salario più basso sperimentavano un anno in più di declino cognitivo.
Questi sono dati che fanno riflettere. Inoltre, come sottolineano anche gli autori dello studio, è noto da tempo che i lavori scarsamente qualificati o con basso compenso possono arrecare rischi alla salute, alcuni dei quali includono lesioni fisiche e stress correlato al lavoro, malessere generalizzato, Burnout, depressione, obesità e ipertensione; fattori che accelerano il declino cognitivo e che colpiscono - in maniera irreversibile - la Qualità della vita e il Benessere Psicologico delle persone.
Lo scopo dello studio è creare una riflessione globale e una seria discussione sul mondo del lavoro e alcuni impieghi tutt’altro che dignitosi, dimostrando che i salari bassi hanno un impatto negativo sulla salute e fornire una guida per le politiche che mirano a migliorare lo stato di reddito dei lavoratori di mezza età.
Lo studio è stato presentato alla conferenza internazionale dell'Alzheimer's Association del 2022 e si è focalizzato sulla popolazione americana dove il salario minimo è rimasto di 7,25 dollari l'ora (circa 7 euro) dal 2009. I ricercatori hanno analizzato l'Health and Retirement Study, un sondaggio condotto dall'Università del Michigan sugli americani di età superiore ai 50 anni e i loro coniugi, raccolto ogni due anni. Nello specifico, hanno preso come riferimento i partecipanti all'HRS nati tra il 1936 e il 1941, esaminando i loro importi salariali durante la mezza età (1992-2004) e i loro punteggi di memoria in età avanzata (2004-2016) fino alla morte. Cosa è emerso? Che per ogni 10 anni le persone con salario più basso sperimentavano un anno in più di declino cognitivo.
Questi sono dati che fanno riflettere. Inoltre, come sottolineano anche gli autori dello studio, è noto da tempo che i lavori scarsamente qualificati o con basso compenso possono arrecare rischi alla salute, alcuni dei quali includono lesioni fisiche e stress correlato al lavoro, malessere generalizzato, Burnout, depressione, obesità e ipertensione; fattori che accelerano il declino cognitivo e che colpiscono - in maniera irreversibile - la Qualità della vita e il Benessere Psicologico delle persone.
Lo scopo dello studio è creare una riflessione globale e una seria discussione sul mondo del lavoro e alcuni impieghi tutt’altro che dignitosi, dimostrando che i salari bassi hanno un impatto negativo sulla salute e fornire una guida per le politiche che mirano a migliorare lo stato di reddito dei lavoratori di mezza età.